Trasparenza

Il Decreto Trasparenza [3] permette all’Ente pubblico di diventare un ente “aperto”, e recentemente è stato oggetto di una significativa revisione con la Legge Madia adeguando la normativa italiana al modello FOIA (Freedom of Information Act) [4] che introduce l’accesso civico generalizzato espressamente riconosciuto come diritto ad essere informati sancito anche a livello costituzionale all’Art. 21. La “trasparenza” senza nessuna restrizione giuridica diventa la regola generale ed un valore fondamentale, ed il segreto costituisce l’eccezione.

Con il FOIA (Deliberazione di C.C. n.6 del 02/03/2017) il patrimonio informativo pubblico diventa accessibile ai cittadini perché diventa “bene comune” disponibile ai cittadini per un controllo ed una più efficace azione di contrasto alle condotte illecite nelle pubbliche amministrazioni.

L’Ente dovrà orientare il modello organizzativo e di digitalizzazione della struttura comunale a favore della “Trasparenza”.

E” necessario potenziare il processo di trasparenza dell’attività istituzionale come da normativa vigente, per migliorare la programmazione della qualità dei servizi dell’Ente locale ed il rapporto tra gli amministratori e i cittadini, con una misurazione costante del livello delle qualità dei servizi:

  1. Inserendo nuovi obiettivi nel P.E.G. (Piano Esecutivo di Gestione) a favore della pubblicazione dei dati pubblici e gestione delle richieste di accesso civico ai dati/documenti da parte dei cittadini;
  2. Dare l’indirizzo politico-amministrativo verso gli uffici competenti per la creazione di appositi capitoli di spesa dedicati ai servizi di e-government, trasparenza e digitalizzazione ed educazione alla trasparenza, al riuso e richieste di dati pubblici;
  3. Partecipando ogni anno alla Settimana dell’Amministrazione aperta dedicata a tutti gli enti pubblici
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Commissione di vigilanza sui rifiuti

La proposta sarebbe nata durante la discussione sul Bilancio di previsione, una commissione di controllo e studio sui costi di raccolta rifiuti che potesse lavorare insieme al DEC (Direttore Esecutivo Commerciale). Infatti nel PEF (Piano Economico Finanziario) approvato in Consiglio Comunale sono riportate le seguenti voci di costo :

  • Costi Raccolta e Trasporto RSU: 651.948,40 €
  • Costi di Raccolta Differenziata per materiale: 535.991,95 €

Costi che meritano uno studio approfondito affinchè rispettino il Capitolato speciale di appalto del servizio di Igiene Urbana realizzato in condizioni di lavoro dignitose lungo l’intera catena di fornitura e classificato come “Verde” ai sensi dei criteri del D.M. del 13/02/2014. Studio che deve rispondere a queste semplici domande:

[3]Il Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 ”Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”
[4]Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” mediante il quale il legislatore, in attuazione dei principi fissati dalla Legge n. 124/2015 “Delega al governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”